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Tra virgolette si dialoga

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virgolette

La lingua italiana è ricca, ricchissima. Lo si vede dalle lettere, dalle parole, dalle infinite possibilità di accostarle e dalla punteggiatura, quell’insieme di segni perfetti che riescono a esprimere emozioni, creare suspance, modellare discorsi, puntualizzare affermazioni, definire concetti, porre domande, ecc.

«Mentre l'inventario dei grafemi e le regole della loro combinazione è stato abbastanza stabile nel corso dei secoli, lo stesso non si può assolutamente dire per la punteggiatura» Maraschio, 1995.

Tra i vari segni, per questo post ho scelto le virgolette.

[tweet_dis]Le virgolette dialogano, citano, traducono, alludono e ironizzano[/tweet_dis]

Definiamole.

Le virgolette si scrivono in coppia e tra loro possono esserci citazioni, discorsi diretti, traduzioni (per questi usi vedi anche i post sul grassetto e il corsivo). Compaiono anche per identificare parole o espressioni utilizzate in modo allusivo, ironico o traslato.

Identifichiamole.

Riporto l’elenco delle possibili virgolette con un supporto dall’Accademia della Crusca.

  • Singole (‘ ’): sono dette anche apici o virgolette inglesi. Non frequenti, le puoi inserire in un testo per indicare il significato di una frase o di una parola.
  • Alte (“ ”): si definiscono anche doppie o italiane e puoi usarle per le espressioni particolari, che puoi identificare, in alternativa, con il corsivo. Con le alte puoi anche racchiudere i discorsi diretti e le citazioni, indicare titoli di giornali o riviste. A proposito di discorsi, per citare quelli pensati, ad esempio le opinioni, i giudizi o le supposizioni di un personaggio, sono preferibili le virgolette alte e non le caporali.
  • Basse (« »): o francesi, caporali, sergenti. Utilizzale per le citazioni e per i discorsi diretti (in un testo scegli quello che preferisci tra i due tipi di virgolette, alte o basse, e sii coerente dall’inizio alla fine). Usa le alte all’interno delle caporali oppure viceversa.

Regoliamole.

  • Per chiudere una frase intera tra virgolette, i punti fermo, esclamativo e interrogativo devono essere posti all’interno di esse. Il punto fermo è posto all’esterno quando il periodo è formato anche da frasi libere dalle virgolette (fanno eccezione scelte editoriali diverse).
    Per intenderci, ecco alcuni esempi:
    - Gli dissi: «Andiamo!»
    - Mi disse: «Prendere l’aereo è la scelta giusta».
    - “Cogli l’attimo.”
  • Per citazioni brevi, espressioni dialettali o parole straniere in un testo italiano, puoi scegliere il corsivo come alternativa (non utilizzare mai virgolette e stile insieme, sarebbe superfluo).
  • Se fai parte di una redazione, scegli le virgolette in base alle sue regole editoriali.
  • Non esagerare con questo tipo di punteggiatura: soprattutto nel web le virgolette sono difficili da leggere. È meglio utilizzare una corretta formattazione con corsivo, grassetto, maiuscolo o maiuscoletto. Può succedere anche di preferire l’uso delle virgolette per non faticare a trovare la parola esatta: evita questa pigrizia, per scrivere testi più chiari e comprensibili con i termini giusti.
  • Il Manuale di Stile di Zanichelli permette l’uso delle virgolette per i titoli di poesie e racconti, parti di opere che dovrai citare in corsivo: ad esempio “L’urlo”, da Jukebox all’idrogeno.
  • Puoi sostituire le virgolette che introducono un discorso diretto dopo i due punti con il trattino lungo ( – ).
  • Un consiglio al di fuori della scrittura: quando dialoghi, il galateo raccomanda di evitare il gesto con le dita per accompagnare l’espressione “tra virgolette”.

In breve, tra virgolette si dialoga, a volte si litiga, ma è facile prevenire le discussioni se ci comportiamo con coerenza e se seguiamo questi utili consigli.

E tu usi le virgolette secondo le regole? Conosci altri suggerimenti che vuoi condividere con noi? Scrivici nei commenti!

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10 Regole per ottimizzare un e-commerce per Mobile

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Ecommerce

Oggi parleremo di un aspetto spesso sottovalutato: l'ottimizzazione di un e-commerce per il mobile, che non si riduce ad un semplice adattamento alla risoluzione del dispositivo da cui si visita il sito, ma uno studio di ciò che va messo in primo piano ed è di primaria importanza per un utente che visita da smartphone o da tablet l'e-commerce. Questo aspetto è divenuto sempre più rilevante visto che negli ultimi mesi c'è stato un incremento di visite e acquisti per gli e-commerce da mobile.

1. Barra di ricerca

La barra di ricerca è l'elemento centrale. Spesso chi visita l'e-commerce sa già cosa vuole; si deve quindi rendere facile la ricerca del prodotto.

barra di ricerca

2. Reindirizzamento

Creare un reindirizzamento dal sito principale a quello mobile, così che anche l'utente che arriva alla pagina tramite motore di ricerca, visiterà comunque la pagina ottimizzata per il suo dispositivo.

3. Modalità di pagamento

Rendere la procedura di acquisto meno laboriosa possibile. Da mobile inserire tutti i dati della carta di credito e fatturazione può risultare difficoltoso, ecco perché è meglio proporre sistemi di pagamento come Pay Pal o GestPay di Banca Sella .

4. Ricerca avanzata

Non eliminare del tutto i filtri per affinare le ricerche, perché questo potrebbe danneggiare l'esperienza dell'utente, soprattutto in sezioni dove poter aggiungere dei filtri semplifica la ricerca del prodotto desiderato.

filtri_ricerca

5. Dimensioni foto

Per ogni prodotto usare solo le foto essenziali per mostrare il prodotto e di dimensioni adeguate per non rendere eccessivo il peso della pagina, visto che se si naviga da mobile si hanno delle "soglie dati" spesso restrittive .

6. Verifica pagine in versione mobile

Verificare che tutte le pagine abbiano una controparte mobile per non rovinare l'esperienza di navigazione dell'utente, che si potrebbe ritrovare sulla pagina standard durante la navigazione.

7. Autocompletamento

Nel box ricerca e in quelli per compilare i dati di fatturazione prevedere l'auto-completamento con i suggerimenti nei campi come città o CAP per rendere più comoda la compilazione.

autocompletamento

8. App del sito

Realizzare un'app dell'e-commerce con maggiori funzionalità rispetto alla versione mobile del sito, così da invogliare l'installazione dell' app e fidelizzare il cliente.

9. Informazioni essenziali per il prodotto

Anche se si mostrano meno informazioni per prodotto, non bisogna eliminare troppe informazioni essenziali, come i costi di spedizione o tempi di consegna, che vanno sempre inseriti perché danno maggiore sicurezza al cliente che è più invogliato ad effettuare l'acquisto.

10. Gestione account

Poter gestire i dati del proprio account e controllare i propri ordine in modo semplice e intuitivo.

gestione profilo

Eccoci arrivati alla fine di questa guida, tu segui questi accorgimenti durante lo sviluppo?

Hai altri suggerimenti da proporre per lo sviluppo mobile?

10 Regole per ottimizzare un e-commerce per Mobile - Webhouse.

Una tipografia…divina!

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Sezione Aurea

La chiamano la proporzione divina. Sapete cos'è? È la sezione aurea. Tranquilli, questo articolo non vuole essere una lezione di matematica. Per fortuna abbiamo dei tool che automaticamente fanno i calcoli per noi. È bene però dare qualche cenno su che cos'è la sezione aurea e perché è utile per migliorare la leggibilità dei nostri siti web o testi stampati.

La sezione aurea è una progressione numerica che stabilisce il rapporto tra due lunghezze diseguali. Questi numeri in successione, rapportati tra di loro, danno come risultato sempre lo stesso numero ovvero 1,618 (approssimato a tre cifre dopo la virgola).

Il fatto che il risultato sia sempre lo stesso determina che le due distanze sono in rapporto tra di loro in maniera armoniosa e naturale, poiché tale numero lo possiamo trovare in natura e possiamo tranquillamente affermare che è il numero che regola le proporzioni dell'intero universo.

Cosa c'entra la tipografia in tutto questo? Beh, prendiamo la grandezza in pixel di un tag p. Questo sarà più piccolo di un tag H2 che a sua volta è più piccolo di un tag H1. Ecco quindi che se riuscissimo a fare in modo che titolo, sottotitolo e paragrafo fossero proporzionati secondo questa formula divina, garantiremmo ai nostri occhi una piacevole grafica ed una lettura scorrevole.

C'è un però. La proporzione tra gli elementi cresce a dismisura. Questo perché la successione dei numeri che compongono questa formula è formata dalla somma del risultato con il numero precedente. Quindi partendo da 1 avremo:

1, 2, 3, 5, 8, 13, 21, 34, 55, 89 ecc...

Se dividiamo, da questa successione, due numeri vicini tra loro otterremo sempre 1,618. Possiamo affermare dunque che sono perfettamente equilibrati tra loro.

Tale sequenza incrementale non ci ricorda la grandezza in pixel che aumenta man mano da un tag H6 fino ad H1? Come possiamo calcolarne la perfetta proporzione?

Ci viene in aiuto la scala modulare. Tale formula (usata ancora molto da architetti e designer) ci permette, dato un numero di partenza in pixel, di calcolare la perfetta distanza tra i nostri tag. Come dicevamo prima però, se partissimo solamente da un elemento base di 16px, avremmo una sproporzionata crescita incrementale che ci porterebbe ad avere dei tag titolo più grandi del nostro stesso monitor o libro. Ecco quindi che la scala modulare permette di colmare gli spazi tra un numero e l'altro definendo un'altra scala che si interseca con la nostra. Questo calcolo viene fatto in automatico, noi dobbiamo solo stabilire un secondo numero (definito numero importante) che servirà alla scala modulare per determinare la sequenza che colmerà i nostri gap. Questo numero lo scegliamo noi sulla base delle nostre preferenze. Possiamo provarne un po' fino a trovare la scala migliore; ma per non lasciare le cose al caso, potremmo stabilire che questo numero importante sia la larghezza in pixel del nostro layout, o la larghezza della singola colonna del nostro sistema a griglia.

La seguente immagine mostra proprio le due scale che si intersecano tra loro (quella rossa e quella blu) colmando i gap altrimenti troppo esponenziali. Tale immagine è chiamata il Modulor di Le Corbusier e dimostra che le proporzioni del nostro corpo seguono la sezione aurea:

modulor le corbusier

Come potete vedere, se avessimo usato solo la scala rossa o la scala blu avremmo avuto dei numeri con una distanza tra loro troppo esponenziale. E' bello invece come le due scale si compensino per formarne una unica e proporzionata.

Facciamolo anche noi nel nostro sito web! Armiamoci della libreria SASS per il calcolo della scala modulare scaricandola ed installandola seguendo le istruzioni di questo link.

Ora importiamola nel nostro progetto e usiamo i REM come unità di misura e la sezione aurea come proporzione preferita:
[crayon-5391ddd1b97e4521222067/]
ecco fatto! Ora non ci resta che applicare ai nostri tag i numeri in sequenza presi dalla scala che deriva dai dati da noi inseriti:
[crayon-5391ddd1b97f1596416939/]
Come sempre è più il dire che il fare. Dovevo motivarvi in qualche modo, no?

Ecco altre risorse utili:

Ora che avete in mano questa proporzione, potete creare stili tipografici...divini!

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Chrome: al via l’era del 64-bit

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Architettura a 64-bit: finora sono davvero pochissimi i browser in grado di supportarla (Internet Explorer è uno di questi).

Ora il team del progetto Chromium è riuscito ad aggiungere a questa mini-lista Google Chrome a 64bit. Presentato con l'intento di ridurre del 50% il rischio di crash rispetto ad un Sistema Operativo a 32-bit e guadagnarne il 25% in velocità e performance con una meno impegnativa gestione dei dati di navigazione, la nuova versione ne ha tratto beneficio anche dal punto di vista della grafica. In più , importante, verranno incrementate le misure di difesa da malintenzionati grazie a High Entropy ASLR.

Si tratta però di una forma ancora sperimentale testata soltanto su Windows 7 e 8OS X e Linux attenderanno con pazienza il loro turno, poiché gli sviluppatori si sono concentrati momentaneamente sulla piattaforma più utilizzata.

Chrome a 64-bit, una volta stabilizzato, non sarà roba di pochi intimi, ma verrà rilasciato regolarmente per tutti e sarà possibile sovrascriverlo alla versione a 32-bit senza perdere alcun dato.

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Freebie: Strumenti base per Press Kit

Guida a SVG e CSS: Animare e Stilizzare

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Che cosa significa SVG? Dall'inglese Scalable Vector Graphics (Grafiche vettoriali scalabili), per SVG si intende un formato d'immagine vettoriale, basato su XML, per la realizzazione di grafiche bi-dimensionali predisposte per essere interattive e animate. Il formato SVG è nativamente supportato (vedi tabella compatibilità) da IE9+ e dai browser moderni.

Supporto Browser per il formato SVG

Come si crea un SVG?

Creare un SVG è piuttosto semplice grazie ai principali programmi di grafica vettoriale disponibili sul mercato. Voglio qui citare i 3 più importanti ovvero:

  1. Adobe Illustrator -> http://www.adobe.com/it/products/illustrator.html
  2. Inkscape (free) -> http://www.inkscape.org/it/
  3. Scketch (Mac OS X) -> http://bohemiancoding.com/sketch/

Una volta in possesso del software, si tratterà di mettere in gioco tutta la dose di creatività e di salvare il nostro lavoro in SVG!

Ottimizzare gli SVG esportati

Quando si salva un SVG con un programma di grafica vettoriale spesso questi non sono ottimizzati per il web, quello che dobbiamo fare quindi è avvalerci di un tool che si occupi di rimuovere gruppi non necessari ad esempio, elementi vuoti e combini, dove possibile, alcuni tracciati. In questo modo otterremo un SVG che pesa meno in termini di KB e più facile da gestire. Il miglior "compressore" online che ho trovato è SVG Editor .

SVG Editor

Potremo notare, aprendo il nostro file SVG con un editor di testo qualsiasi, come effettivamente, grazie alla compressione, sia stato rimosso diverso codice superfluo:

svg-02

Ripulire ed assegnare classi

Una volta compresso il file SVG che vogliamo utilizzare, per poter interagire con le varie parti che compongono la nostra immagine dovremo assegnare delle classi CSS. Nel caso della lampada mostrata nell'esempio, avremo 3 elementi distinti: la base della lampadina, la lampadina vera e propria ed l'effetto di luce circostante. L'SVG finale pronto da per essere animato sarà quindi quello riportato nel codice seguente:
[crayon-539752db06096428975924/]
 

Gli attributi SVG con cui è possibile interagire

Una volta che abbiamo il nostro file pronto da animare, dovremo conoscere su quali attributi possiamo interagire con i CSS. Sostanzialmente quelli che ci interessano sono 8:

  • fill (riempimento)
  • fill-opacity
  • fill-rule
  • stroke (bordo/traccia)
  • stroke-width
  • stroke-opacity
  • stroke-dasharray
  • stroke-dashoffset

Con questi attributi è possibile interagire normalmente via CSS sia in-line, che tramite <style> che con i normali CSS esterni. Per il resto è possibile utilizzare tranquillamente i selettori più comuni (:hover, :active, :focus) , le pseudo-classi (:first-child, :nth-child ecc...) mentre non è possibile utilizzare pseudo-elementi (after e before). Vediamo ad esempio come cambiare il colore della lampada al passaggio del mouse:

Nell'esempio appena mostrato, non abbiamo fatto altro che cambiare il colore di riempimento (fill) degli oggetti al passaggio del mouse:
[crayon-539752db060a6045295846/]
E' possibile utilizzare tutte le proprietà legate alle animazioni CSS3, quindi realizzare cicli infiniti, rotazioni ecc...

Rendere responsive gli SVG

Per rendere responsive un oggetto SVG per prima cosa rimuoviamo eventuali dichiarazioni di width e height in pixel e sostituiamole con il viewbox. Che cos'è il viewbox? Se pensi al documento intero come una tela, il viewbox è la porzione della tela che vuoi rendere visibile. Le 4 proprietà del viewbox sono:

  • minx - l'inizio della coordinata sull'asse x
  • miny - l'inizio della coordinata sull'asse y
  • width - la larghezza del viewbox
  • height - l'altezza del viewbox

Dopodichè, affinchè le proporzioni siano rispettate, aggiungiamo l'attributo "preserveAspectRatio". Vediamo quindi come cambia il codice dopo questi interventi:
[crayon-539752db060ad317202354/]
 

Se ora provate a visualizzare il codice sopra riportato nel browser e a restringere la finestra vedrete che l'oggetto si allargherà e restringerà di conseguenza.

Trasformazioni sugli SVG

A differenza di quanto accade per gli elementi HTML per i quali il punto di rotazione è il centro dell'elemento (transform-origin: 50% 50%), negli SVG l'origine delle trasformazioni parte dal vertice in alto a sinistra della tela (transform-origin: 0 0) e non dell'oggetto in sè. Ma... I browser, per colpa di un bug di Firefox, si comportano diversamente tra di loro al momento. La speranza è che tutto ciò venga risolto al più presto, nel frattempo dobbiamo accontentarci di utilizzare dei valori assoluti:

Animare i tracciati SVG

Dopo aver visto come applicare le animazioni, vediamo invece come animare i tracciati. L'effetto più usato e carino che si ottiene con questa funzionalità, è quello di vedere "riempirsi" di colore l'oggetto. Per fare ciò dovremo:

  1. Conoscere la lunghezza dell'elemento SVG
  2. Sfruttare gli attributi legati allo stroke

Per calcolare la lunghezza dell'SVG è sufficiente utilizzare il seguente codice javascript (sostitutendo a .spiral la classe dell'oggetto di cui serve sapere la lunghezza)
[crayon-539752db060b5604186205/]
Con questa carrellata abbiamo visto le principali funzionalità che abbiamo a disposizione, il resto è creatività, sperimentazione e dimestichezza con questo nuovo strumento che, presto, diventerà uno standard per molti siti.

Guida a SVG e CSS: Animare e Stilizzare - Webhouse.

[Video] Hangout on air live ma privati? Si può fare!

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hangout-on-air

Nel bailamme dei mille tool lanciati da Google, l'Impero delle meraviglie Search, uno davvero utile - una specie di genio del video marketing è l'hangout on air.

La comoda funzionalità di streaming in diretta dal proprio canale YouTube - e la successiva registrazione dello stesso - è davvero eccezionale.

Una delle domande più frequenti a questo punto è stata "come faccio a registrare degli hangout privati?"

Si, perché l'on air è di base pubblico e se volessi mandare in streaming e di seguito registrare un video sui complotti dei rettiliani plutonici solo per pochi adepti; mi servirebbe saperlo. Mica la mia setta può essere "tanata" così.

Registrare un hangout on air live ma privato: il video

Scherzi a parte, avendone avuto l'esigenza per la registrazione di un evento in diretta, ho cercato online una soluzione a riguardo ma non ho trovato moltissimo. In realtà poi l'arcano era più semplice di quello che apparisse, come puoi vedere dal video:

[iframe src="http://www.youtube.com/embed/1OFku89-ICM" width="100%" height="360"]

Insomma, adesso puoi mandare in onda e registrare pure tu con due click il tuo hangout live privato rivolto alla tua manciata di Tagliapietre (cit. I Simpsons).

Tu conoscevi già questa soluzione?

[Video] Hangout on air live ma privati? Si può fare! - Webhouse.

[INFOGRAFICA] – 26 Cose da Fare Prima di Sviluppare un Sito Web


Facebook Marketing Funnel: convertire i fan in clienti

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Non c'è alcun dubbio che le piattaforme di social network siano diventate il fulcro della comunicazione e della narrazione. In cima a queste piattaforme possiamo porre Facebook, un'azienda immensa nella sua intrinseca potenza che riesce a dettare le regole della comunicazione aggiornamento dopo aggiornamento. E' per questo che i più lungimiranti direttori di marketing hanno sapientemente deciso di investire in Facebook sfruttando il complesso ecosistema che sta alla base del social network stesso.

"La tecnologia" si legge in questo articolo "è la grande narrazione" e proprio la tecnologia ci mette a disposizione degli strumenti affinché la narrazione si arricchisca di contenuto e riesca, quindi, a coinvolgere i lettori, i fan, i follower. Molti modi per definire la community, costituita da coloro che entrano in relazione con il Brand ogni giorno. Il numero di like di una pagina Facebook è solo uno degli indicatori che vanno a delineare la community di un Brand.

Per qualsiasi Brand è fondamentale conoscere la community. Trovo che la definizione di Kim Garst di community inerente al discorso social media sia quanto di più preciso e azzeccato abbia letto nell'ultimo anno. Ne conosci una migliore?

Come insegna la stessa Garst, la community si crea nel tempo e necessita di molto impegno. Quando iniziano a delinearsi le varie nicchie che vanno a formare la community del Brand, il fermento a livello di commenti, interazione, scambio di opinioni ed esperienze crescerà sempre di più e supererà le aspettative e la forza del Brand. Questo è uno degli aspetti che amo del mio lavoro a contatto con i social media.

Inoltre la community va ascoltata e monitorata. Utilizzando dei tool puoi avere la situazione sotto controllo e muoverti di conseguenza. La strategia circa il marketing sul web attraverso la piattaforma Facebook non inizia ovviamente da qui, è partito molto prima ed esattamente quando sono stati fissati gli obiettivi del Brand che stai seguendo. Eppure la strategia può subire delle variazioni e il motivo ci viene offerto dal monitoraggio della nostra community. Per restare sull'argomento tool prova a dare un'occhiata a questo link.

Avere una pagina aziendale su Facebook è solo il primo passo per una strategia di marketing sul web di successo e uno degli obiettivi misurabili è la conversione dei fan in clienti. La strada verso la conversione è lunga e spesso tortuosa. Uno degli aspetti che non puoi tralasciare è il content marketing. Ora guarda questa meravigliosa infografica: The Online Marketing Funnel.

marketing-funnel

Le aziende che lavorano sul Content Marketing e quindi sui contenuti distribuiti attraverso gli strumenti e le piattaforme che il web mette a disposizione ottengono traffico di qualità verso il proprio sito web e tassi di conversione elevati.

Attenzione! Ho nominato la parola sito? Ho scritto sito-web? Esatto, hai letto bene. Ho scritto proprio sito-web.

La Fan Page diventa una delle principali fonti che vanno ad alimentare il sito web in termini di visite, interazione e soprattutto conversione. Ottimizzare la Fan Page significa poter raggiungere un target sempre più profilato e specifico da condurre verso il sito web. Qualche giorno fa ho affrontato una riunione in cui un'azienda voleva puntare tutto su Facebook senza inglobare nel discorso il sito web. Altre realtà invece ancora faticano a vederne l'utilità tanto che non hanno il sito internet.  Com'è possibile, dirai? E invece è proprio così.

Stare su Facebook con la propria azienda significa fare Brand Awareness che, però, non si risolve nel numero di like o nel livello di interazione con il pubblico ma trova la sua stessa ragion d'essere nella fidelizzazione del cliente, nelle conversioni e quindi nella vendita del prodotto. Puntando tutto sulla Pagina Facebook ed escludendo il sito web dove approderanno i clienti se non c'è un punto d'atterraggio? Un salto nel vuoto, non credi?

La pagina Facebook è lo strumento grazie al quale il Brand si racconta ma non può finire qui! Se il Brand vuole realmente trasformare un fan in un cliente deve dirottare il fan verso il sito web, dimostrandogli che è in grado di offrire qualcosa in più, dando un significato alla sua esperienza.

I numeri contano, ma solo alcuni sono quelli vincenti!

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Social media per Startup: visibilità a costo zero (o quasi?)

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Ogni giorno in Italia nascono nuove start up e giovani stanchi di affannarsi nella ricerca di lavoro decidono di provare a darsi da soli un futuro. Qualcuna ce la fa, altre abbandonano l'impresa dopo 5 anni... tutte hanno la necessità di promuoversi. Essere una start up significa però avere ben poche risorse, fatta eccezione per chi con impegno e fatica riesce a trovare finanziatori disposti ad accompagnare la crescita della loro idea di business.

La domanda dello startupper che vuole distinguersi è questa: quali social utilizzare in una fase iniziale in cui non ci si può permettere investimenti consistenti in pubblicità?

Su Facebook ormai se non paghi non esisti: solo 6 fan su 100 vedranno i post pubblicati e saranno persone che già ti conoscono e quindi poco utili nella generazione di profitto. I nuovi fan si raggiungono solo con campagne mirate che richiedono un notevole sforzo creativo ed editoriale per superare l'indifferenza del destinatario.

Su Twitter la situazione sta diventando simile, con un crescente numero di post promossi, profili promossi e affollamento degli hashtag corrispondenti ai trend di settore. Come emergere quindi? Con una media di 2 milioni di tweet al giorno sarebbe necessaria una giornata di 48 ore per postare, retweetare, commentare. Sono sicura che, come l'azienda più grande, anche lo startupper ha ben poco tempo da dedicare alla promozione e deve impegnarsi maggiormente nella creazione e ottimizzazione del prodotto e del servizio offerto. Altrimenti... cosa promuove?

Più semplice avvicinarsi a Linkedin e Viadeo, strumenti dedicati proprio alla promozione delle aziende e che permettono, soprattutto nel caso di Viadeo, di raggiungere un pubblico internazionale. Cosa serve? Qualche post ben studiato, in lingua inglese che catturi l'attenzione dei nostri destinatari. Poche righe ottimizzate non solo per il SEO ma anche per la persona, che facciano nascere curiosità e interesse verso la storia della start up e, perché no, creino le basi per l'acquisto. Se Linkedin sta cominciando, come Facebook, a chiudere gradualmente le porte alle attività gratuite, su Viadeo - ancora poco utilizzato - lo spazio è ancora aperto e la battaglia tra la grande azienda e la start up si gioca ad armi pari.

Insomma, se siete una start up è giunta l'ora di trovare nuovi spazi online, crearvene dei propri o, perché no, abbandonare il mondo dei social per farsi conoscere di persona al destinatario finale tramite attività di relazioni pubbliche, eventi e bigliettini da visita. Attività queste che la rivoluzione portata da Internet ci ha fatto un po' perdere di vista...

E voi quali strumenti usate per promuovervi? Quanto tempo investite nell'attività di creazione dei contenuti e nello studio degli interessi del vostro destinatario? Ma soprattutto... avete il tempo necessario a svolgere tutte queste attività?

Social media per Startup: visibilità a costo zero (o quasi?) - Webhouse.

Stupisci i tuoi clienti con un box menù 3D

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copertina

Vuoi colpire i tuoi clienti con un bell'effetto 3D? In questo tutorial ti spiego come realizzare un menù con diversi box al cui passaggio del mouse ruotano in 3D. Cosa significa questo? Significa che non andiamo ad agire solo sulle assi X e Y ma anche sull'asse Z che è quello che determina l'effetto tridimensionale.

Questa figura spiega bene l'effetto tridimensionale di un'immagine.

3d

Fin' ora ho sempre affrontato le animazioni e transizioni bidimensionali perché sono più semplici e trovano applicazione da più tempo per poter realizzare effetti accattivanti. Da un po' di tempo a questa parte ho notato molti siti web soprattutto stranieri che utilizzano l'animazione 3D e cercando nel web mi sono imbattuta nell'articolo di Codrops,  parla di questo argomento in questo articolo. Ritengo che possa esservi utile realizzare un esempio simile e spiegarvi il codice che potrà poi essere utilizzato in diversi modi all'interno del sito web.

Il supporto browser è ottimo, perché tutti i maggiori browser supportano il 3D come è spiegato nel sito web di Caniuse con un supporto del 70%. È sempre comunque meglio non abusarne per non creare confusione. Questo tipi di box tridimensionali sono particolarmente adatti per la presentazioni di prodotti di qualsiasi tipo di attività. Nel mio esempio realizzo la presentazione di 3 libri novità del 2014 ma puoi utilizzare questo tutorial anche nel campo del web design o di un'attività creativa o nella realizzazione di un portfolio.

Ecco la demo del tutorial: 

DEMO

Analizziamo il codice.

1# - STRUTTURA

La struttura della pagina  html5 è composta da un elenco non ordinato di 3 voci menù che determinano i 3 libri. Ogni voce di elenco è così composta:
[crayon-539f5423222ca218934551/]
La struttura è composta dalla voce di menù "forma", dal libro e dalle informazioni contenute nel libro. Perché abbiamo creato due contenitori? Perché la proprietà "Perspective" viene aggiunta all'elemento padre (forma) ma viene visualizzata sull'elemento figlio (libro). La proprietà "perspective" deve essere aggiunta con i prefissi nativi dei browser e ci permette di assegnare e visualizzare la prospettiva di un valore di 1000px.  Abbiamo definito quanti pixel di un elemento vengono messi in prospettiva rispetto alla vista bidimensionale.

#2 - STILE DEL LIBRO

Con la classe "libro" definiamo lo stile al libro aggiungendo il padding al testo e un ombra esterna al box. Applichiamo inoltre due proprietà importanti, la trasformazione stile con la proprietà "preserve-3d" e la trasformazione "translate (z)" che determina la vista tridimensionale

[crayon-539f5423222d6598150786/]

Queste due proprietà funzionano soltanto se inserite insieme nella stessa classe. La proprietà "transform-style" definisce in quale misura gli elementi annidati uno dentro l'altro sono visualizzati nello spazio 3D. Per maggiori dettagli consulta il sito web di W3School.

 #3 - ROTAZIONE E TRASLAZIONE

Adesso assegniamo la rotazione sull'asse X e la traslazione sul piano Z al passaggio del mousehover:

[crayon-539f5423222dd043709544/]

 #4 - STILE ELEMENTI LIBRO

Adesso possiamo definire lo stile degli elementi del libro che sono:

  • il titolo;
  • l'autore;
  • il prezzo;
  • descrizione racconto;

 #5 - OMBRA DI BASE

L'ombra in questo caso è importante per dare un effetto più realistico e tridimensionale sfruttando i pseudo-elementi "::before" e "::after" che rendono il tutto meno piatto e statico.

[crayon-539f5423222e3240207289/]

#6 - PERSONALIZZIAMO LA COPERTINA

Come ultimo step possiamo personalizzare la copertina in qualsiasi modo, o aggiungendo un'immagine oppure un colore e sfruttiamo i selettori "child" per poter personalizzare ciascuna copertina in maniera diversa.

Ti piace questo effetto 3D? Puoi personalizzarlo come vuoi anche per migliorare altre parti del sito web come il portfolio, servizi, la sezione chi siamo ecc. Le novità dei libri sono vere: se ti piace leggere, i consigli sulle novità del 2014 sono validi :)

Download

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Kindle, l’app firmata Amazon per la lettura di ebook

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kindle

Quale app gratuita meglio di Kindle per la lettura di ebook? E' disponibile  per Apple, Android e  Windows phone. Attraverso un'interfaccia gradevole, molto intuitiva e quindi facile da utilizzare, quest'app ti permette di leggere i tuoi giornali, libri di testo o pdf da diversi dispositivi grazie al sistema Kindle Whispersync: grazie a questa tecnologia puoi iniziare a leggere il tuo libro dal tuo smartphone e riprendere su qualsiasi altro dispositivo sul quale ovviamente hai installato l'app Kindle.

Nel Kindle Store hai accesso a più di 1.000.000 di libri e puoi scaricare e leggere gratuitamente gli estratti dei libri prima di procedere all'acquisto. Il costo di un libro in formato kindle in genere è molto più conveniente e ci sono all'incirca 15.000 libri al costo di pochi euro. Non so voi, ma ero un po' scettica per quanto riguarda la lettura di un libro su un dispositivo mobile tipo il mio iphone, credevo fosse stancante ma in realtà ho scoperto che con la personalizzazione della modalità di lettura e quindi la scelta sulle dimensioni del testo, il colore di sfondo e l'orientamento della pagina (orizzontale o verticale) è molto comoda!

Molto utile anche la funzione di ricerca all'interno del libro per trovare un argomento o sezione che si desidera rivedere, basta cliccare in alto a destra mentre stai leggendo il tuo ebook, selezionare su cerca e inserire la parola chiave dell'argomento che stai cercando, si aprirà una pagina con tutte le parti del libro che trattano di quell'argomento e ti basterà selezionarne una per raggiungere subito la sezione.

Se non conosci il significato di una parola e vuoi vederne la traduzione è molto facile: basta tenere premuto la parola e ti si aprirà il dizionario integrato con il tuo dispositivo.

Scaricare dei libri sulla tua app Kindle è molto facile:

  • accedi con l'account Amazon registrato
  • dopo aver deciso il titolo, assicurati di selezionare l'app di lettura Kindle dal menu "Invia a" per fare in modo che il libro venga scaricato automaticamente nella tua app Kindle.
  • il libro sarà disponibile nella visualizzazione "Cloud" nella scheda "tutti gli elementi" dopo aver effettuato la sincronizzazione tra l'app Kindle e la tua libreria

Mentre stai leggendo l'app ti permette di effettuare anche una condivisione su Facebook e Twitter di una parte del testo: basta evidenziare (toccando una parola e trascinando i confini della selezione) la frase che preferisci e poi cliccare su "Condividi".

 

Kindle, l’app firmata Amazon per la lettura di ebook - Webhouse.

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